Apnee notturne nemico insidioso e problema in forte crescita
Il sonno nasconde delle insidie; dormendo non ce ne rendiamo conto, specie se nessuno ci dorme a fianco come è spesso il caso per gli anziani: sono le apnee notturne, pericolose pause in cui si rimane senza respiro che, a lungo andare, possono severamente danneggiare il cervello oltre che dare sonnolenza e affaticamento diurni. Si tratta di un problema ancora sottovalutato per quanto in forte aumento, soprattutto perché strettamente correlato all’obesità e anche a malattie cardiache croniche come lo scompenso. La diagnosi è la prima vera arma di “cura”, perché vi sono oggi disponibili dei trattamenti efficaci, ma manca purtroppo in gran parte la piena consapevolezza di questa malattia.
Se ne parla al Convegno intitolato “Aspetti clinici e farmacologici in medicina respiratoria”, a Roma giovedì 29 e venerdì 30 gennaio 2015 presso l’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli.
“Le apnee svolgono anche un effetto dannoso nei processi riparativi del tessuto cardiaco dopo l’infarto”, spiega Flaminio Mormile, dirigente medico presso l’Unità Operativa di Pneumologia del Policlinico universitario A. Gemelli.
Le apnee nel sonno si dividono in ostruttive e centrali e, spesso, solo chi osserva il paziente mentre dorme può rendersene conto. Infatti, i sintomi più frequenti sono piuttosto aspecifici: sonnolenza diurna e calo di memoria e di attenzione, che spesso vengono sottovalutate o attribuite genericamente a stanchezza o all’età. Questo declino cognitivo col passare degli anni diventa parzialmente irreversibile, di qui l’importanza della diagnosi precoce. Parlarne aiuta a farle riconoscere e avviare il percorso diagnostico e terapeutico in grado di migliorare anche di molto la qualità della vita dei pazienti.
Le apnee ostruttive sono quelle comunemente associate a forte russamento, in soggetti obesi nel 70% dei casi, oppure con ristretto spazio faringeo dovuto a varie cause. Si curano con apparecchi che erogano una pressione positiva per tenere aperte le vie aeree superiori. La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno colpisce tutte le età. Riguarda in forma conclamata il 4% dei maschi adulti e delle femmine in età post-menopausale e il 2% delle femmine in età fertile, e in forma più lieve una porzione almeno doppia della popolazione. Sonnolenza, declino cognitivo, incidenti, alterazioni del metabolismo e patologie cardiovascolari acute e croniche e aumento della mortalità sono le complicanze più importanti di un’apnea non curata.
Fonte: Askanews
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